Presentazione spumeggiante e vivace per “Sillabario dell’amore crudele” (Chiarelettere) di Francesco Permunian, alla libreria Mondadori di Cosenza.

Perché scrive?

«Da non credente in nessun dio, la scrittura è la sola e unica religione in cui credo. L’unica in grado di proteggermi dal freddo alito dell’al di là, ben consapevole che – una volta morto – ogni uomo è destinato a diventare “il cane del suo nulla” (D’Annunzio dixit). Consapevole quindi (o quantomeno speranzoso) che ogni vera scrittura letteraria sfocia infine nel grande mare della Letteratura. Quella con la elle maiuscola, s’intende, non il quotidiano e fastidioso pigolio degli infiniti scribacchini di turno. Quella grande Scrittura cioè che testimonia ed esaurisce in sé tutte le voci del mondo, presenti e passate, comprese le cosiddette “Sacre Scritture”».