Mio padre, la rivoluzione

 Orecchio: “Mio padre, la rivoluzione” – Minimum Fax;

“Mio padre la rivoluzione” è una raccolta di racconti, ritratti, biografie impossibili e reportage di viaggio attorno alla storia e al mito della Rivoluzione russa, dai protagonisti dell’ottobre 1917 (Lenin, Stalin e Trockij) a personaggi minori ma non per questo meno affascinanti. Davide Orecchio lavora sulla storia con gli strumenti della letteratura, ne racconta versioni altre e ne esplora possibilità non accadute: in questo libro Trockij è ancora vivo nel 1956 e medita sull’invasione sovietica dell’Ungheria e su Chruscév che rinnega Stalin. Qualche anno dopo, il giovane Robert Zimmerman entra in una libreria di Hibbing, Minnesota, e scopre i testi di Trockij, non diventa Bob Dylan ma compone altre bellissime canzoni rivoluzionarie come «The End of Dreams». Qui, proprio come nella realtà e oltre essa, il poeta Gianni Rodari che «ha il problema della fantasia» scrive un reportage dalla Russia per il centenario della nascita di Lenin. In “Mio padre la rivoluzione” la «controstoria» è una chiave offerta al presente per scardinare il passato, per fare i conti coi mostri politici e le speranze tradite del Novecento, ed è anche una guida per immaginare i futuri possibili. Con uno stile originalissimo, Davide Orecchio racconta il sogno e l’incubo della storia, le peripezie e le passioni, i destini aperti degli uomini.

 

 

Davide Orecchio vive e lavora a Roma, città nella quale è nato. Nel 2014 è uscito il romanzo Stati di grazia (il Saggiatore). Ha pubblicato nel 2012 Città distrutte. Sei biografie infedeli (Gaffi), una raccolta di racconti che ha vinto il premio Mondello Opera Italiana e SuperMondello 2012, il Premio Volponi 2012 ed è arrivata finalista al premio Napoli.

Storico di formazione e giornalista professionista, ha pubblicato racconti, testi, articoli e saggi su Nazione Indiana (del quale fa parte dal 2012), Nuovi Argomenti, WATT, pagina99, il manifesto, The American Reader, Achab, Reset, Caffè Europa, Dimensioni e problemi della ricerca storica, Style Piccoli/Corriere della Sera.

Direttore di Rassegna.it dal 2007 al gennaio 2014.

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