La giuria del Premio Sila ’49 ha scelto la cinquina dei libri finalisti dell’edizione 2013.
Gaetano Cappelli con “Romanzo irresistibile della mia vita vera” (Marsilio), in cui l’avventura di un insegnante di pianoforte si intreccia a quella dell’Italia degli ultimi decenni;
Alessandra Fiori con “Il cielo è dei potenti” (Edizioni E/O), il “come eravamo” di una generazione raccontata da un potente politico della Prima Repubblica;
Tommaso Giagni con “L’estraneo” (Einaudi), lo spaesamento di un uomo senza appartenenza fra le periferie romane degli anni Zero;
Fabio Napoli con “Dimmi che c’entra l’uovo” (Del Vecchio Editore), commedia agrodolce sul tema della precarietà;
Alessandro Perissinotto con “Le colpe dei padri” (Piemme), un dramma individuale che riflette un dramma storico e sociale.
Cinque romanzi molto diversi accomunati da uno stesso filo conduttore: raccontare la realtà contemporanea in modo critico e sguardo attento e interpretare la complessità dell’attuale fase storica parlando dell’Italia di questi anni.
Cinque storie che vogliono radiografare sentimenti personali e conflitti sociali per inserirsi in una storia più grande: raccontare il nostro presente.