Ci sono i giovani ad ascoltare Bazzi, com’è giusto che sia. C’è la “sua” generazione, quella dei social, delle chat, la generazione dei “nativi sentimentali digitali”. Lo stesso autore osserva che il suo libro è “figlio dei tempi, dei nuovi mezzi di comunicazione, dei social network che aprono gli orizzonti e aiutano ad addentrarsi nella verità, che è sicuramente uno dei nervi di Febbre”. “Le nuove piazze virtuali sono come polis molto grandi e complesse, dove abbiamo la possibilità di portare i nostri problemi. I nuovi modi di comunicare hanno creato nuovi linguaggi, modi di parlare e rappresentarsi che esistono al di là e al di fuori del mezzo e sono ormai radicati nelle persone”. “Eppure – ha chiosato l’autore – i giovani sono completamente privi di rappresentanza politica, sono invisibili. E sono inesistenti le politiche a favore dei giovani e dell’ambiente, in pratica del futuro. Questo è tragico.”
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