Tag

linda ferri

il nostro regno
Notizie

Linda Ferri racconta “Il nostro regno” al pubblico del Premio SilaFeatured

Il profumo della carta stampata, le luci che accarezzano le copertine dei libri, il silenzio carico di aspettativa che precede l’incontro con l’autrice. È stata questa l’atmosfera che ieri sera ha avvolto la libreria Ubik di via XXIV Maggio, a Cosenza, trasformata in un salotto letterario intimo e accogliente per Linda Ferri e “Il nostro regno” (Catalogo Gramma di Feltrinelli). Il romanzo fa parte della Decina 2025 del Premio Sila, infatti, a fare gli onori di casa, è stata la direttrice del Premio, Gemma Cestari, che ha introdotto l’autrice ricordando la sua carriera di sceneggiatrice in film importanti come “La stanza del figlio” di Nanni Moretti e “Anche libero va bene” di Kim Rossi Stuart.

Nel presentare “Il nostro regno”, Cestari lo ha definito «pensoso e dolente come lo sguardo di questa donna in copertina, ma anche sereno e rasserenante perché pieno di luci improvvise e con un tratto fortemente consolatorio. È una grande storia d’amore con la madre».

Quella cartellina chiamata “Magma”

Linda Ferri, sollecitata dalle domande di Eva Catizone, ha rivelato il lungo percorso che ha portato alla nascita de “Il nostro regno”: «Ho scritto una sbobba di 360 pagine piena di ricordi, riflessioni, divagazioni che non sapevo neanche come nominare. L’avevo in un file sul mio pc, in una cartellina chiamata “Magma”, perché era qualcosa di incandescente ma assolutamente informe, e una mattina invece di leggere Magma ho letto mamma. Ho cambiato la g in emme e ho improvvisamente capito che quello che stavo cercando di fare, senza dirlo a me stessa, era parlare di lei».

«Questo libro è anche un libro sull’identità – ha spiegato –. Non solo l’identità di queste due donne che, come spesso in un rapporto madre e figlia, si rispecchiano tra loro, ma di questa famiglia vagabonda che cambia tanti luoghi nella sua vita, dalle campagne alla Toscana, passando per Roma, New York, Parigi. Ognuno di noi al proprio posto e nessun luogo completamente al proprio posto».

Una grande epifania della memoria e del ricordo

A proposito della figura della madre, Linda Ferri ha raccontato: «Il fatto di essere figlia di emigrati poverissimi in America ha dato a mia madre un’ambizione positiva e un’esigenza su sè stessa grandissima. I miei genitori avevano voglia di identificarsi con questa nazione in cui si erano trasferiti. Hanno lavorato tanto da mandare la loro figlia alla Columbia University, che non era una cosa banale in quegli anni».

Eva Catizone, che ha condotto la discussione con grande sensibilità, ha sottolineato come il romanzo rappresenti «una grande epifania della memoria e del ricordo», chiedendo all’autrice se la scrittura fosse stata anche terapeutica. «Non lo so – ha risposto –. Penso che il fatto di averlo potuto scrivere significava che avevo già preso una certa distanza. L’ho scritto in pochissimo tempo, senza scaletta, senza niente, come sentendo delle voci, una musica. Sognavo moltissimo mia madre, prima di scrivere questo libro, e da quando l’ho scritto non l’ho più sognata».

Nel dialogo è emersa anche la complessità della relazione madre-figlia descritta nel libro, che Gemma Cestari ha definito «non rotonda, lineare, piana, ma una relazione difficile con dei conflitti, con dei sensi di colpa. E proprio per questo, però, così potentemente autentica».

Linda Ferri
Notizie

Linda Ferri svela “Il nostro regno”Featured

La libreria Ubik di Cosenza si prepara ad accogliere un nuovo capitolo della Decina 2025, il ciclo di incontri che presenta i finalisti della tredicesima edizione del Premio Sila ’49. Mercoledì 9 aprile, alla 18, la libreria Ubik ospiterà Linda Ferri, autrice del romanzo “Il nostro regno” (catalogo Gramma di Feltrinelli). Attraverso una narrazione delicata e nitida, la scrittrice ricostruisce le vicende di una famiglia che attraversa il Novecento, mescolando emigrazione, legami indissolubili e il peso silenzioso della Storia collettiva. A dialogare con l’autrice, Eva Catizone, in un confronto che promette di scavare nel cuore di un’opera letteraria già definita “indimenticabile”.

 Un atto di resistenza culturale

«Il Premio Sila riconosce e celebra autori che sanno donare voce alle storie sommesse, quelle che rischiano di perdersi nel rumore del tempo», ha dichiarato l’avvocato Enzo Paolini, presidente della Fondazione Premio Sila. «Linda Ferri incarna questa missione: con grazia e profondità, trasforma il personale in universale, regalando al lettore un viaggio nella memoria che è anche un atto di resistenza culturale». Gemma Cestari, direttrice del Premio, ha aggiunto: «Con “Il nostro regno”, Linda Ferri dimostra come la letteratura possa essere un ponte tra generazioni. La sua scrittura, precisa eppure carica di poesia, ci restituisce un mondo perduto con tale intensità da renderlo vivo e urgente. È un romanzo che non commuove soltanto, ma educa lo sguardo a riconoscere la bellezza nelle pieghe del quotidiano».

 

 Linda Ferri e “Il nostro regno”

Autrice di rara eleganza narrativa, Linda Ferri torna con un romanzo che irrompe nel panorama letterario con la forza di un’eredità ritrovata. “Il nostro regno” racconta la storia di una famiglia attraverso decenni di emigrazione, amori difficili e legami che sfidano il tempo. Dalla figura memorabile della madre ai nonni partiti per gli Stati Uniti, fino ai fratelli e agli amori “sulla soglia della Storia”, Ferri tesse un racconto in cui il privato si fa specchio di un’epoca.

Come scriveva James Joyce, «la vita ti chiama a voce alta»: ed è questa chiamata a spingere l’autrice a trasformare ricordi personali in un’opera che appartiene a tutti. Con una lingua precisa e lieve, il romanzo cattura il tepore di un mondo perduto, restituendolo attraverso dettagli vividi e una poesia discreta. Non è solo la cronaca di una famiglia, ma il ritratto di un secolo intero, tra drammi e ironia, impegno e leggerezza. Un libro che, pur radicato nel passato, parla al presente con una voce unica, trasformando l’autrice in una compagna di viaggio per il lettore.

Close